Carl Gustav Jung diceva: “Chi guarda fuori di sé, sogna. Chi guarda dentro di sé, si sveglia”.
Nei momenti di confusione mentale mi soffermo su questa frase e la rileggo. Mi pongo quotidianamente molte domande, ad alcune riesco a rispondere mentre ad altre no. E quando non ho un riscontro capisco nel tranello in cui sono caduta: sto guardando fuori di me.
L’esplorazione del mio stato interiore è il primo passo mosso e andare alla ricerca delle domande mi aiuta a connettermi con chi sono e con chi aspiro essere realmente. Iniziare il viaggio è faticoso e a volte più doloroso di quanto ci saremmo mai immaginati.
Ogni percorso, però, non è mai uguale a un altro. Potrei consigliarvi lo yoga e sicuramente la meditazione, ma se realmente vorreste dare ascolto alla vostra voce interiore vi indicherei uno strumento ancora più potente: la scrittura. No, nessuno dovrà diventare il più grande romanziere di tutti i tempi, ma vi garantisco la possibilità di fare chiarezza tra i vostri pensieri ed esorcizzare anche le vostre paure più profonde.
Quando è tutto nero su bianco io non temo più nulla. Per me è stata un’altra chiave importante per accedere alla mia anima e per questo le sarò sempre grata perché ogni giorno sono in grado di riportare alla luce un nuovo tassello di me.
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